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NOSTALGIA

Storie di calcio, di tifosi, di uomini che hanno segnato la storia del Lecce. Nostalgia del calcio di un tempo.

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Una storia romantica: Nacho Castillo

  • Immagine del redattore: gdatb6
    gdatb6
  • 17 mar 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 28 mar 2018

Questa è la romantica storia di un argentino. Un argentino di Buenos Aires che spunta dal nulla e arriva in Italia, a Brindisi. Essendo extracomunitario non può giocare in serie C, B o A. Inizia così un infinito peregrinare in tantissime squadre e categorie. Segna con tutte le squadre con cui gioca. Segna in tutte le categorie minori. Segna su tutti i campi, dai più sgangherati pieni di polvere e pietre a quelli più importanti. Finalmente la serie C col Gallipoli, poi la vittoria della Coppa Italia di categoria, l'esordio in B col Frosinone e la consacrazione col Pisa. Alla soglia dei 33 anni, dopo un campionato da protagonista con 22 reti, la serie A che qualche mese prima sembrava un miraggio si stava per concretizzare. E fù così che dopo una telenovela di parecchie settimane un attaccante argentino approda nel Salento, a Lecce. Gioca bene, segna e fa segnare, in una stagione non fortunatissima che coincide con la retrocessione e con tante recriminazioni. Ma il sassolino che aveva da quando giocava in quei campi polverosi se lo toglie in una domenica pomeriggio di maggio. Il Lecce gioca a Torino e la Juve a fine primo tempo si trova in svantaggio grazie ad un gol del solito Konan che, quando gioca contro i bianconeri, si trasforma. Ma Nedved con una doppietta capovolge il risultato. Ennesima beffa, forse troppo per un Lecce che non gioca mai male ma è sempre beffato o sfortunato. Un punto, col senno di poi, non servirà a nulla. Ma in quel momento poteva essere fondamentale, dare nuova linfa e nuove energie mentali. Bloccare la Juve in casa sua, che si stava giocando lo scudetto con l'Inter, sai che soddisfazione. Succede che a tempo ormai scaduto, l'ultima azione della partita è dei giallorossi. Papadopoulos riceve in area, si gira e fa partire un cross potente dalla sinistra che viene leggermente deviato dal difensore, e quindi ne esce un cross morbido che taglia, lento, tutta l'area. Tiribocchi non ci arriva ma sul secondo palo, dal nulla, arriva di corsa il solito argentino. Quello che segnava caterve di gol nei campi di periferia delle serie minori. Quell'argentino che segna a 33 anni, al 94' alla Juve e quasi non esulta. Come per dire: ragazzi, ordinaria amministrazione. Quell'argentino che tutti chiamavano 'Nacho'. Il bomber di periferia che una domenica di maggio segnò alla Juve. Josè Ignacio Castillo da Buenos Aires. 3 maggio 2009






 
 
 

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