Vento amico - 29 marzo 1997
- gdatb6
- 17 mar 2018
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 28 mar 2018
Pioveva. Pioveva a dirotto quella domenica. Me lo ricordo come se fosse ieri. Campo pesante, giocatori stanchi. La partita era bloccata sul 1 a 1. Non meritava di perdere quel Lecce lì. Il pareggio della Cremonese fu fortunoso e rocambolesco. La pioggia non diminuiva. Serviva qualcosa, qualsiasi cosa per sbloccare la partita. Uno scivolone, un infortunio, una papera, una palla persa, un segno dal cielo. Era importante vincere perchè mancavano solo 11 giornate alla fine ed una vittoria voleva dire staccare ulteriormente chi stava dietro nella lotta per la serie A. Ad un certo punto la palla arriva, quasi per caso, proprio nell'angolo dove termina l'area di rigore, sulla sinistra. In quegli anni la sinistra era dominio di Fabio Macellari. Ed è proprio Macellari che la raccoglie un assist di Palmieri, avanza di un metro allungandosi la palla e fa partire un cross, di sinistro, impreciso e sbilenco, quasi cadendo all'indietro. Ricordo quella palla che rimase in aria per un'ora. Non voleva piu scendere. Tutti la guardavano, coprendosi la fronte con la mano per non bagnarsi. Una palla che, forse accompagnata dalla pioggia e dal fortissimo vento di tramontana, attraversa tutta l'area di rigore, scavalca Doardo e viene respinta da Dall'Igna, ma oltre la linea. Almeno è così che decide l'arbitro Nucini. Gol, vittoria e, qualche giornata più tardi, serie A. Grazie di nuovo a Fabio Macellari che segnerà anche il gol partita contro il Torino nell'ultima vittoria casalinga. Un segno del destino, sotto la pioggia. 29 marzo 1997

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